Ben tornati!!
Fotografia deriva da photos(luce) e graphia(disegnare) e letteralmente significa disegnare con la luce. Per capire appieno questo concetto giovedì scorso il prof. Manfredini ci ha portato in sala di posa, una stanza in cui ci si posiziona davanti a un telo bianco per scattare fotografie, dove divisi in gruppi abbiamo pensato a un tema e abbiamo letteralmente disegnato con la luce. Io e il mio gruppo composto da Giada, Tania, Aurora e Federica abbiamo pensato a una figura con tante braccia. Tre si sono messe in posa una dietro l'altra e le ultime due hanno illuminato le parti che ci interessavano e che sarebbero poi comprare nella foto. Abbiamo impostato la fotocamera per 15 secondi.
Il laboratorio ha preso il nome di Light painting.
Ecco cosa è risultato alla fine.
lunedì 28 novembre 2016
lunedì 21 novembre 2016
Scontorno e maschere di livello
Buongiorno!!
In questo nuovo post vi parlo dell'esercizio che abbiamo fatto in classe con la prof.ssa Marangoni. Dovevamo scegliere un immagine e sostituire o inserire un oggetto/ persona rendendo un'altra immagine surreale. Per fare ciò dovevamo usare le maschere di livello: uno strumento di Photoshop che ti permette di scontornare l'oggetto o persona scelta. Oltre alle maschere di livello abbiamo usato la selezione rapida, un altro strumento di photoshop che ti permette di selezionare una parte dell'immagine in modo veloce.
Sotto troverete le immagini che ho realizzato io.
In questo nuovo post vi parlo dell'esercizio che abbiamo fatto in classe con la prof.ssa Marangoni. Dovevamo scegliere un immagine e sostituire o inserire un oggetto/ persona rendendo un'altra immagine surreale. Per fare ciò dovevamo usare le maschere di livello: uno strumento di Photoshop che ti permette di scontornare l'oggetto o persona scelta. Oltre alle maschere di livello abbiamo usato la selezione rapida, un altro strumento di photoshop che ti permette di selezionare una parte dell'immagine in modo veloce.
Sotto troverete le immagini che ho realizzato io.
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Un ragazzo |
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La forma della nuvole |
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Acqua nel deserto |
lunedì 14 novembre 2016
Foro stenopeico
Ciao a tutti!!
Nell' ultima lezione con il prof. Manfredini abbiamo scattato una foto attraverso un foro stenopeico.
Esso è appunto un foro effettuato su una parete di una camera oscura. Noi abbiamo usato una scatola di biscotti colorata all'interno di nero e con una foro, coperto con scotch nero, sulla facciata frontale. All'interno della scatola il prof. aveva preparato una foglio fotosensibile in precedenza in camera oscura, perché se il foglio fosse stato colpito dalla luce, essa avrebbe inizializzato una reazione chimica sulla superficie del foglio e l'esperimento non sarebbe più riuscito
Così siamo usciti nel cortile della scuola e ci siamo posizionati di fronte al foro stenopeico già posizionato su un treppiede. Il prof ha tolto lo scotch dal fronte del foro per permettere alla luce di colpire il foglio e siamo rimasti fermi per circa venti-venticinque secondi. Dopodiché abbiamo ricoperti di nuovo il foro con lo scotch e siamo andati in camera oscura. Arrivati abbiamo chiuso la porta e spento la luce per evitare che la luce colpisse il foglio fotosensibile e compromettesse l'immagine. Tolto il foglio dalla scatola, l'immagine era latente, cioè non si vedeva ad occhio nudo. Così abbiamo immerso il foglio in tre vaschette preparate in precedenza con reagenti chimici: lo sviluppo, l' arresto e infine il fissaggio. L'immagine che otteniamo alla fine è un negativo, cioè è capovolta e coi colori invertiti. Per raddrizzarla abbiamo posizionato il foglio negativo sopra un foglio di carta fotosensibile e poi abbiamo attivato il flash del telefono per circa tre secondi. Infine abbiamo immerso il foglio nei nello sviluppo, nell'arresto e nel fissaggio e infine lo abbiamo sciacquato sotto acqua corrente. L'immagine ottenuta è un positivo e cioè una foto della realtà con i colori corretti e non più invertita.
Sotto vi ho inserito la foto del backstage, del negativo e del positivo.
Ci vediamo al prossimo post!
Nell' ultima lezione con il prof. Manfredini abbiamo scattato una foto attraverso un foro stenopeico.
Esso è appunto un foro effettuato su una parete di una camera oscura. Noi abbiamo usato una scatola di biscotti colorata all'interno di nero e con una foro, coperto con scotch nero, sulla facciata frontale. All'interno della scatola il prof. aveva preparato una foglio fotosensibile in precedenza in camera oscura, perché se il foglio fosse stato colpito dalla luce, essa avrebbe inizializzato una reazione chimica sulla superficie del foglio e l'esperimento non sarebbe più riuscito
Così siamo usciti nel cortile della scuola e ci siamo posizionati di fronte al foro stenopeico già posizionato su un treppiede. Il prof ha tolto lo scotch dal fronte del foro per permettere alla luce di colpire il foglio e siamo rimasti fermi per circa venti-venticinque secondi. Dopodiché abbiamo ricoperti di nuovo il foro con lo scotch e siamo andati in camera oscura. Arrivati abbiamo chiuso la porta e spento la luce per evitare che la luce colpisse il foglio fotosensibile e compromettesse l'immagine. Tolto il foglio dalla scatola, l'immagine era latente, cioè non si vedeva ad occhio nudo. Così abbiamo immerso il foglio in tre vaschette preparate in precedenza con reagenti chimici: lo sviluppo, l' arresto e infine il fissaggio. L'immagine che otteniamo alla fine è un negativo, cioè è capovolta e coi colori invertiti. Per raddrizzarla abbiamo posizionato il foglio negativo sopra un foglio di carta fotosensibile e poi abbiamo attivato il flash del telefono per circa tre secondi. Infine abbiamo immerso il foglio nei nello sviluppo, nell'arresto e nel fissaggio e infine lo abbiamo sciacquato sotto acqua corrente. L'immagine ottenuta è un positivo e cioè una foto della realtà con i colori corretti e non più invertita.
Sotto vi ho inserito la foto del backstage, del negativo e del positivo.
Ci vediamo al prossimo post!
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Negativo |
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Positivo |
Backstage |
Backstage |
lunedì 7 novembre 2016
Il fotogramma
Ben tornati!!
La scorsa lezione con il prof. abbiamo creato un fotogramma, ovvero un'immagine fotografica ottenuta senza macchina fotografica, e in questa lezione vi spiego come abbiamo fatto.
Per creare quest'immagine siamo andati in una camera oscura, cioè una stanza con le pareti oscurate, le finestre chiuse e una luce apposta di colore giallo-verde che non sarebbe andata ad influire sul foglio fotosensibile. Normalmente, infatti,e se esponiamo un foglio di carta fotosensibile alla luce si attiva una reazione chimica che va lentamente ad annerire il foglio.
Dopo essere entrati in camera oscura, aver spento la luce normale e aver acceso quella giallo-verde, abbiamo preso un foglio di carta fotosensibile e ci abbiamo appoggiato sopra degli oggetti. Io e il mio compagno di lavoro Angelo abbiamo scelto una forbice, due penne, una scolorina e un pennello. Poi il prof. ha attivato il flash del telefono sul foglio per circa un secondo o meno attivando così la reazione: nelle parti del foglio che sono state colpite dalla luce i sali d'argento di cui il foglio è ricoperto si sono trasformati in argento metallico, mentre nelle parti coperte dagli oggetti dove la luce non ha colpito i sali d'argento non è successo.
In seguito abbiamo tolto gli oggetti dal foglio. L'immagine che abbiamo ottenuto era latente, ovvero invisibile ad occhio nudo. Ecco perché abbiamo immerso il foglio nello sviluppo o rivelatore che ha accellerato la reazione chimica oscurando più velocemente le parti colpite dalla luce. Poi abbiamo trasferito il foglio nella vasca dell'arresto, in seguito nel fissaggio e per ultimo la abbiamo sciacquata con dell'acqua corrente per togliere i sali d'argento rimasti e fare in modo che si conservi nel tempo.
L'immagine l'ho chiamata "Scuola".
Spero che vi piaccia!
Arrivederci e al prossimo post.
La scorsa lezione con il prof. abbiamo creato un fotogramma, ovvero un'immagine fotografica ottenuta senza macchina fotografica, e in questa lezione vi spiego come abbiamo fatto.
Per creare quest'immagine siamo andati in una camera oscura, cioè una stanza con le pareti oscurate, le finestre chiuse e una luce apposta di colore giallo-verde che non sarebbe andata ad influire sul foglio fotosensibile. Normalmente, infatti,e se esponiamo un foglio di carta fotosensibile alla luce si attiva una reazione chimica che va lentamente ad annerire il foglio.
Dopo essere entrati in camera oscura, aver spento la luce normale e aver acceso quella giallo-verde, abbiamo preso un foglio di carta fotosensibile e ci abbiamo appoggiato sopra degli oggetti. Io e il mio compagno di lavoro Angelo abbiamo scelto una forbice, due penne, una scolorina e un pennello. Poi il prof. ha attivato il flash del telefono sul foglio per circa un secondo o meno attivando così la reazione: nelle parti del foglio che sono state colpite dalla luce i sali d'argento di cui il foglio è ricoperto si sono trasformati in argento metallico, mentre nelle parti coperte dagli oggetti dove la luce non ha colpito i sali d'argento non è successo.
In seguito abbiamo tolto gli oggetti dal foglio. L'immagine che abbiamo ottenuto era latente, ovvero invisibile ad occhio nudo. Ecco perché abbiamo immerso il foglio nello sviluppo o rivelatore che ha accellerato la reazione chimica oscurando più velocemente le parti colpite dalla luce. Poi abbiamo trasferito il foglio nella vasca dell'arresto, in seguito nel fissaggio e per ultimo la abbiamo sciacquata con dell'acqua corrente per togliere i sali d'argento rimasti e fare in modo che si conservi nel tempo.
L'immagine l'ho chiamata "Scuola".
Spero che vi piaccia!
Arrivederci e al prossimo post.
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Scuola |
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